Da lunedì mi metto a dieta!
Il fallimento delle diete nell’obesità: un nuovo percorso di riabilitazione

L’obesità e il sovrappeso, dal punto di vista corporeo e metabolico, si presentano come condizioni caratterizzate dall’eccesso di grasso corporeo. Ma per comprendere queste patologie in maniera approfondita dobbiamo partire dal presupposto fondamentale che corpo e mente sono strettamente collegati, e quindi l’obesità e il sovrappeso vanno letti anche come condizioni in cui il cibo diventa un mezzo per gestire le emozioni problematiche, situazioni di disagio, insoddisfazioni personali, relazioni sociali, familiari e tutto ciò che risulta difficile da affrontare.

Fino ad ora per il trattamento del sovrappeso e dell’obesità è stato utilizzato un solo tipo di terapia: dieta ipocalorica + esercizio fisico. Questo metodo di tipo “prescrittivo” è risultato essere fallimentare. Infatti permette soltanto di perdere peso per un certo lasso di tempo, ma non consente il mantenimento del peso perduto a lungo termine. 

Studi scientifici pubblicati su note riviste del settore hanno dimostrato che il 90% dei pazienti a cui viene prescritta una dieta per perdere peso recupera tutto il peso perduto a distanza di 5 anni. Dunque il paziente per anni attua il seguente comportamento: si reca da un professionista, segue una dieta, perde peso, poi smette di seguire la dieta e recupera il peso perduto. Dopo un po’ di tempo si reca da un altro professionista, segue un’altra dieta, perde peso, poi smette nuovamente di seguire la dieta e recupera di nuovo tutto il peso perduto, e il ciclo si ripete all’infinito. 

Vedi fig. 1 che segue:


Questo ciclo ci indica un elemento chiave: perdere peso non significa affatto guarire dall’obesità! Perdere peso è il risultato di un atto momentaneo, la guarigione dall’obesità è un processo duraturo, per la vita. 

Per perdere peso basta agire sul corpo, per provare a guarire dall’obesità è necessario considerare anche la mente e i suoi pensieri, le sue convinzioni e le emozioni collegate al cibo e all’alimentazione eccessiva.

E’ importante riflettere sul fatto che il sovrappeso e l’obesità sono patologie croniche e molto complesse (basti pensare che 1 persona obesa su 5 soffre di un disturbo alimentare chiamato Disturbo da Alimentazione Incontrollata), di conseguenza un foglietto di carta sul quale si prescrive una dieta NON risolve l’obesità, non dà la capacità al paziente di imparare a mangiare correttamente secondo dei criteri ben precisi, non insegna ad essere autonomi, a gestire le difficoltà e a superare gli ostacoli, a modificare la mentalità e i pensieri e le emozioni collegate all’atto di mangiare, a sviluppare una serie di capacità che gli consentano non soltanto di perdere peso ma di mantenerlo stabile nel tempo e di ritrovare in generale un buon equilibrio psicofisico.

Per tale motivo, il modello di terapia da noi utilizzato si basa sulla teoria cognitivo-comportamentale che considera i pensieri (cognitivo) e i comportamenti (comportamentale) che sono alla base dell’eccesso di peso (questa terapia mira alla guarigione dell’obesità e non alla momentanea perdita di peso).

La terapia cognitivo-comportamentale, ad oggi, è la terapia che più di ogni altra si avvale della ricerca scientifica e che in generale consente al paziente di conservare i risultati raggiunti durante il percorso e che nello specifico risulta essere utile per modificare non solo i comportamenti ma anche le gestione delle emozioni collegate al cibo, le convinzioni, i pensieri problematici, l’immagine corporea, l’autostima, l’autonomia, la gestione dei rapporti interpersonali.

Figure esplicative:



Obiettivi della terapia: la terapia si propone come un percorso di cambiamento finalizzato a ritrovare il proprio equilibrio e benessere psico-fisico. Gli obiettivi sono sempre personalizzati in relazione alle esigenze della persona ma in linea di massima la terapia mira a:

instaurare dei comportamenti alimentari sani e uno stile di vita regolarmente attivo, prevenire o migliorare le patologie associate ai problemi di peso in eccesso, raggiungere un peso ragionevole (in genere perdendo circa il 10% del peso attuale) che si può accettare e soprattutto si può conservare nel tempo, migliorare l’autostima e il rapporto con il proprio corpo, aumentare l’ autoefficacia cioè la capacità di credere in sè stesso e di credere che il trattamento abbia successo, identificare e modificare i pensieri distorti e le emozioni collegati al cibo che impediscono la perdita e il mantenimento del peso,  imparare tecniche e strategie utili a gestire i numerosi stimoli derivanti dall’ambiente esterno (negozi, eventi festivi sociali e familiari), modificare l’ambiente (qualora fosse necessario) in cui si vive coinvolgendo familiari e persone care al fine di ottenere un supporto e non un elemento ostacolante, diventare completamente autonomi in termini di scelte alimentari consapevoli, diventare “il terapeuta di sé stesso”.

Fasi della terapia. La terapia prevede 3 fasi:

1. Preparazione al cambiamento, fase in cui si lavora sulla consapevolezza del problema, sulla motivazione al cambiamento e sulla motivazione al trattamento proposto (questa prima fase della terapia è cruciale. Dedicare qualche settimana alla motivazione e alla consapevolezza del problema, si è rivelata una strategia vincente e soprattutto utile a conservare il peso nel tempo);

2. Attuazione del cambiamento, fase in cui si lavora sull’alimentazione, sullo stile di vita, l’educazione alimentare e sulla gestione dei pensieri e delle emozioni problematiche che perpetuano l’obesità;

3. Accettazione del cambiamento, è l’ultima fase in cui si lavora sul mantenimento di tutti i risultati raggiunti con apposite strategie.

Si potrebbe applicare lo stesso criterio della terapia alla costruzione di una casa. Nella prima fase si fa un’analisi del terreno per capire se si può costruire. Nella seconda fase si costruiscono le fondamenta e la struttura dell’intera casa. Nella terza fase, infine, si aggiungono i dettagli e si applica la manutenzione per mantenere stabili nel tempo le condizioni della casa.

Modalità della terapia: per il raggiungimento degli obiettivi si utilizzano esercizi di educazione alimentare e nutrizionale, esercizi motivazionali ed esercizi comportamentali, esercizi di gestione delle situazioni a rischio, di gestione delle difficoltà/ostacoli e problem solving, schede di automonitoraggio del peso, dell’alimentazione e dell’attività fisica, esercizi di consapevolezza e di conoscenza del proprio disturbo con letture specifiche di libri e articoli, strutturazione dello schema personalizzato del proprio disturbo, lettere scritte al proprio disturbo, grafico a torta sull’autovalutazione, diario delle emozioni e delle attività giornaliere, esercizi di pianificazione alimentare, esercizi per migliorare l’immagine corporea e terapia allo specchio, eventuali pasti assistiti (il paziente mangia in presenza dei terapeuti con modalità ben precise).

Considerazioni personali. Quando anni fa abbiamo iniziato a lavorare ci siamo chiesti come poter aiutare concretamente i pazienti che dopo anni di diete fallite si presentavano al nostro studio. Si trattava di persone che da 10, 20 o ben 30 anni convivevano con il senso di colpa e di frustrazione per tutte le volte che non erano riuscite a portare una “dieta” al termine o a mantenere il peso perduto. “La follia sta nel fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi”  ., dice una famosa frase di Einstein, e noi non volevamo essere “folli”, e quindi essere dei “distributori di diete”, ma semplicemente poter realizzare il motivo per cui avevamo scelto di diventare dietisti: percepire la gioia di chi ha ritrovato il proprio benessere e sa costruirselo ogni giorno. La nostra risposta è stata quella di approfondire e promuovere questo approccio più funzionale, validato scientificamente, ma soprattutto efficace a lungo termine. A distanza di anni non ci siamo mai pentiti della nostra scelta, e poter rincontrare dopo anni i nostri pazienti e vederli mantenere i risultati raggiunti, è la nostra soddisfazione personale e professionale più grande. Tutte “le diete” possono far perdere peso (con ovvi effetti diversi sulla salute), ma solo se si lavora anche sui pensieri e sulle emozioni (tenendo in considerazione la persona nella sua interezza) si può realmente guarire dall’obesità. 

Dott. Mario Russo
, Dietista - Esperto in Alimentazione, Dietetica, Educazione Alimentare e Nutrizione; 
Formazione specifica nel trattamento dell’obesità, dei disturbi alimentari e dell’immagine corporea;
Presidente ADEPO – Associazione di Dietetica E Psicologia per l’Obesità e il sovrappeso.

Dott.ssa Viviana Valtucci
, Dietista e Nutrizionista - Esperta in Alimentazione, Dietetica, Educazione Alimentare e Laureata in Nutrizione Umana; 
Formazione specifica nel trattamento dell’obesità, dei disturbi alimentari e dell’immagine corporea;
Vicepresidente ADEPO – Associazione di Dietetica E Psicologia per l’Obesità e il sovrappeso. 

E-mail: 
dieteticaesalute@hotmail.it  
Pagina Facebook: Dietetica e Salute  

“Gli articoli possono essere riprodotti parzialmente o interamente soltanto previa autorizzazione degli autori e con obbligatoria citazione bibliografica, riportando la fonte giornalistica con il nome della testata, il nome degli autori e la data di pubblicazione". Legge vigente sui diritti d'autore n.633 del 22 Aprile 1941. 
Fonte foto: mediaging.wordpress.com 

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2015-10-30 11:25:54