i fatti di Cava
Sottovia, più vicina la soluzione: il Tar accoglie il ricorso del Comune per le rampe

Il Tar Salerno, con sentenza n. 1698 del 9 ottobre, ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Cava de'Tirreni, difeso dall'avv. Maurizio Avagliano, avverso il parere contrario al progetto di compatibilità ambientale delle rampe del trincerone. Il Tar ha disposto che la Soprintendenza indichi gli accorgimenti necessari a mitigare l' impatto delle rampe stesse.
Si conclude così positivamente il percorso di collaborazione avviato tra il sindaco di Cava de' Tirreni e la Soprintendenza da circa un biennio, concretizzatosi nella decisione concordata di presentare una proposta di sanatoria paesaggistica, implicante il riconoscimento della difformità realizzata in corso d'opera.
Con la pedissequa ottemperanza alle indicazioni che adesso perverranno dall'organo preposto alla tutela paesaggistica troverà finalmente composizione una vicenda che ha visto interdetto l'uso delle rampe del trincerone da oltre cinque anni.

Nota comunale

 
1. indignato speciale
E' veramente sconcertante apprendere, dal comunicato stampa del Comune di Cava de’ Tirreni che l’Amministrazione comunale possa ritenersi soddisfatta per avere ottenuto una sentenza (pronunciata da un Tar, quello di Salerno, alquanto disattento alle questioni di diritto e più sensibile alle violazioni di legge perpetrate attraverso abusi edilizi) che, pur riconoscendo l'abuso commesso dal Comune di Cava de’ Tirreni nell'avere costruito la “rampa con struttura ad archi”, che dovrebbe collegare via de Marinis con via Caliri, senza alcuna autorizzazione paesaggistica, ritiene comunque che tale scempio (l'opera abusiva che si vorrebbe sanare in spregio ad ogni principio normativo) possa essere sanato ovvero debba essere sanato (per come vorrebbe il Tar) con la collaborazione proprio di quell'Organismo di controllo (la Soprintendenza) che aveva già bocciato l'opera abusiva in questione come un'opera non compatibile da un punto di vista paesaggistico, e quindi, da dover abbattere ai sensi dell'art. 167 del D. lgvo 422004. Purtroppo questa è l'Italia che abbiamo e, forse, quella che ci meritiamo.
13/10/2014 23:28    
2. un osservatore attento
E' una porcheria. Ora il Sindaco si spende questa "vittoria" di Pirro, ai fini elettorali.
14/10/2014 21:57    
3. un lettore attento
Caro indignato speciale non riesco a comprendere come la Soprintendenza possa collaborare con il Comune che ha commesso un illecito edilizio; in altri termini non capisco come la Soprintendenza potrebbe risolvere un problema creato consapevolmente dalla stessa Amministrazione comunale. Amministrazione che invece reagisce, senza remore, con ordinanze di demolizione, quando sono invece i privati a commettere illeciti edilizi. Bah!
14/10/2014 22:20    
4. antonio
Continua a non essere chiaro che l'abuso è stato commesso nel periodo in cui era sindaco Gravagnuolo e che l' amministrazione retta da Galdi ha solo cercato di limitare i danni. Se le rampe dovessero essere demolite il costo graverebbe su noi cittadini ed evidentemente l'intento di salvare l' opera ci mette in condizione di buttare soldi dalla finestra. Piuttosto bisognerebbe conoscere la spesa che finora abbiamo sostenuto per cause, perizie, avvocati. ingegneri etc. etc. e se chi era incaricato di seguire il progetto, profumatamente retribuito, abbia cominciato a restituire il maltolto visto che ha cambiato casacca.
19/10/2014 14:21    
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2015-10-30 11:25:54