Da lunedì mi metto a dieta!
Perdita di sangue nelle feci: attenzione alla RettoColite Ulcerosa!

Lo sappiamo tutti: la defecazione è un argomento delicato, privato, imbarazzante, che racchiude una parte importante della nostra intimità.
Quando durante le visite  affrontiamo l’argomento, sono molti i pazienti che rispondono a malapena, in maniera vaga e che sono evidentemente imbarazzati.
Non è raro che la defecazione, piuttosto che essere un gesto naturale e fisiologico della nostra attività intestinale, diventi una vera e propria tortura, soprattutto quando ci sono palesi difficoltà e sintomi specifici.
Ad esempio: vi è mai capitato di perdere muco e sangue insieme alle feci?
Se la risposta è si, bisogna fare attenzione, poiché è probabile che possa trattarsi di RettoColite Ulcerosa!
La RettoColite Ulcerosa è una malattia infiammatoria cronica intestinale, che interessa in generale il colon e più nello specifico l’ultimo tratto del colon (colon discendente, sigma e retto).
In Italia, come in Europa, ne sono affette circa 60 persone ogni anno su 100.000 soggetti, con un’incidenza di 6 nuovi casi ogni anno su 100.000 soggetti.
La manifestazione può iniziare con semplici dolori addominali e difficoltà nell’atto della defecazione fino ad arrivare a crampi addominali con scariche di diarrea e perdite di sangue e muco nelle feci accompagnate talvolta anche da febbre.
Le cause non sono ancora state chiarite del tutto ma a parte la componente genetica, i ricercatori ritengono che si possa trattare di una malattia a base immunologica, in cui il nostro stesso sistema immunitario produrrebbe alcuni anticorpi che danneggerebbero la mucosa intestinale.
Inoltre, diversi studi scientifici, hanno dimostrato una correlazione tra la RettoColite Ulcerosa e i soggetti emotivamente sensibili, che presentano stress, ansia, nervosismo e altri stati d’animo non ben gestiti.
Se trascurata, la RettoColite Ulcerosa può comportare complicanze ben più gravi dei sintomi sopra descritti tra cui perforazione, megacolon tossico e carcinoma del colon.
Generalmente la malattia presenta fasi remissive in cui non è presente alcun sintomo e fasi di riacutizzazione in cui tutti i sintomi sopra descritti sono presenti.

A questo proposito: come regolarsi con l’alimentazione sia quando ci sono i sintomi sia quando non ci sono?
Nella fase remissiva, in cui non sono presenti i sintomi, la terapia dietetica deve mirare al mantenimento della funzionalità intestinale e all’equilibrio della flora batterica.
Ciò è possibile attraverso:

  • l’introduzione di un’adeguata quantità di fibra alimentare (circa 30g al giorno, variabile in relazione al caso specifico e alla funzionalità intestinale, considerando anche la frequenza delle evacuazioni e la consistenza delle feci) derivante sia dalla frutta fresca – 2 porzioni al giorno, dalla verdura cotta e cruda – 2 porzioni al giorno, e dai legumi – 2 / 3 porzioni alla settimana. Per non esagerare con la quantità di fibra, è preferibile consumare i cereali e i derivati dei cereali non integrali – 3 / 4 porzioni al giorno;
  • il consumo giornaliero dello yogurt eventualmente associato all’utilizzo di fermenti lattici che aiutano la mucosa intestinale a mantenere il proprio equilibrio attraverso la formazione di un’appropriata flora batterica;
  • il consumo di pesce – almeno 3 porzioni alla settimana – per la presenza di acidi grassi essenziali della serie omega-3 che svolgono un’azione antinfiammatoria. Dunque preferire alici, sarde, tonno, sgombro, pesce spada;
  • la riduzione dell’assunzione di sostanze irritanti quali alcool, caffè, alcuni tipi di spezie (in relazione ai sintomi del paziente), cioccolato, cibi ricchi di grassi come dolci, prodotti industriali da forno e pietanze troppo condite.

Invece, nella fase acuta, in cui sono presenti i sintomi, la terapia dietetica deve mirare alla riduzione di questi ultimi e al ritrovamento dell’equilibrio intestinale.
Ciò è possibile attraverso:

  • l’introduzione di almeno 2 litri di acqua al giorno in quanto con l’aumento delle scariche diarroiche aumenta anche la disidratazione;
  • la riduzione dell’apporto di fibra alimentare, che può aumentare sintomi come dolori intestinali e scariche diarrea, attraverso la riduzione del consumo di legumi e di verdure (soprattutto quelle crude). A questo proposito, è preferibile consumare piccole quantità di verdure cotte come carote, zucchine, spinaci, biete, scarole ed evitarne alcune come cavolo, verza, broccoli, carciofi e peperoni per evitare fastidiosi gonfiori, dolori e crampi addominali;
  • la sospensione dell’assunzione di fermenti lattici per la presenza dell’infiammazione della mucosa intestinale;
  • l’aumento dell’apporto di ferro in relazione alle perdite di sangue che possono provocare anemia, attraverso il consumo di alcuni tipi di pesce (scorfano, alici, tonno, trota, spigola, sgombro) e carne (bovino, vitello, tacchino, cavallo);
  • una cottura adeguata degli alimenti preferendo la cottura al vapore, al forno e in padella (per agevolare i processi di digestione e assorbimento) evitando di grigliare, arrostire e friggere (per evitare la formazione di sostanze tossiche e irritanti);
  • l’evitamento dei cibi contenenti lattosio che contribuiscono alla fermentazione intestinale e alle scariche diarroiche in una fase in cui la mucosa intestinale è altamente infiammata. Dunque evitare latte e formaggi freschi, anche se potrebbero essere tollerati alcuni formaggi freschi come la ricotta e lo yogurt. Inoltre in commercio si possono acquistare numerosi tipi di latte privi di lattosio o delattosati;
  • l’evitamento assoluto di tutte le sostanze irritanti indicate nell’ultimo punto della fase remissiva.

Infine, nei casi estremi, durante la fase acuta è possibile sospendere l’alimentazione per bocca e utilizzare quella artificiale per mettere totalmente a riposo l’intestino e le sue attività.
Cari lettori, ci raccomandiamo di una cosa: siate responsabili! Non temete alcun giudizio e alcun imbarazzo.
Se manifestate i sintomi della RettoColite Ulcerosa, contattate il vostro medico di fiducia che, insieme all’esperto in dietetica e ad altri specialisti, potrà fornirvi tutti i suggerimenti necessari al miglioramento della malattia.
A lunedì 25 marzo.

Dott. Mario Russo, Dietista - Esperto in Alimentazione, Dietetica, Educazione Alimentare e Nutrizione;
Presidente ADEPO – Associazione di Dietetica E Psicologia per l’Obesità e il sovrappeso. 
Dott.ssa Viviana Valtucci, Dietista e Nutrizionista - Esperta in Alimentazione, Dietetica, Educazione Alimentare e Specialista in Nutrizione Umana;
Vicepresidente ADEPO – Associazione di Dietetica E Psicologia per l’Obesità e il sovrappeso.

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2015-10-30 11:25:54