CavaReporter World
Ciao Diego, 1960 - 2020

I numero 10 sono fiori bellissimi che nascondono spine affilatissime e velenose.
Fanno sognare ma fanno male.
E si fanno male, tanto.

Il numero 10 nasce folle, con un dono e con un sogno.
Prende il suo dono e lo mette in tasca, prende la sua follia e prova a volare.
Comincia a correre, corre sempre più veloce e tutti, ma proprio tutti, non possono fare a meno di mettersi a guardare questo folle con un dono in tasca che corre all'impazzata.

È naturale che succeda questo ai numeri 10: anche se non sanno perché, tutti si mettono a corrergli ai lati e chi prova a sollevarlo per una gamba, chi per un braccio, nella speranza di farlo decollare. Ma perché lo fanno?
Perché il folle numero 10 gli ha fatto ricordare che anche loro, chiuso a chiave in un cassetto hanno un dono, ma gli era sembrata sempre una cosa stupida da realizzare e allora l'avevano lasciato lì, abbandonato e quasi se ne erano vergognati e dimenticati: gli mancava la follia, l'ingrediente che è il motore per cominciare la corsa.

E allora, visto che è tardi per andare a riprendere il proprio dono e metterlo in moto, è meglio correre dietro il numero 10, lui ci ha creduto, lui ce la può fare, e se lo aiutiamo a volare allora vuol dire che anche noi ce l'abbiamo fatta, un millesimo del suo volo sarà anche un po' nostro.

E così arriviamo al sogno, il sogno del numero 10 non è mai solo personale, ma diventa collettivo. Il sogno è semplicemente farcela, superare il possibile, vivere sopra le righe e toccare il cielo.
Questo sogno di solito si avvera quando tutti rimangono estasiati con il fiato sospeso, col naso rivolto all'insù e gli occhi puntati in alto a guardare che si può volare anche senza paracadute, con la sola forza della follia di credere nel proprio dono.

Il sogno del 10 è che la sua corsa diventi di tutti, non solo sua e che tutti insieme si arrivi a toccare il cielo azzurro lassù.
È questo un vero numero 10.
E non solo nel calcio.

Un folle con un dono che ha realizzato il sogno di creare un Sogno: a Napoli questo non potrà che coincidere con te, solo con te; ora è davvero per sempre.

“Che significa Napoli per me? È la mia casa”
D. A. Maradona

Buon viaggio

Lucia Ritondale

 
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2015-10-30 11:25:54